Non chiamatelo raptus - Rimini

Sarà presentato il prossimo 6 marzo a Rimini, grazie all’organizzazione dell’associazione Rompi il silenzio APS e all’ospitalità delle Librerie Feltrinelli, Largo Giulio Cesare 4, l’ultimo lavoro di Stefania Spanò, in arte Anarkikka.

Il titolo del libro, Non chiamatelo Raptus, edito da People, rimanda al tema su cui l’autrice è da sempre impegnata con molteplici attività: la violenza maschile sulle donne. Un impegno costante, fatto di evidenza del dolore, della rabbia, ma anche - costantemente e ostinatamente - della forza, della resistenza e della speranza delle donne oggetto di discriminazioni e violenze.

Saranno presenti all’incontro, oltre all’autrice, la vicepresidente del CAV riminese e avvocata, Giada Lami, e la giornalista attivista Luisa Garribba Rizzitelli, resp. ufficio stampa di Associazione Differenza Donna, che gestisce il numero antiviolenza e stalking 1522 del Dipartimento Pari opportunità - Presidenza del Consiglio dei Ministri.

L’appuntamento avrà inizio alle ore 18.00 e a fare da assist saranno le preziose parole di Vera Gheno, linguista e saggista, che ha curato la prefazione del libro: «Parlare di violenza sistemica non vuol dire presumere che in ogni maschio si nasconda un femminicida, ma significa, piuttosto, riconoscere l'esistenza di un sostrato sociale e culturale che, in alcuni casi estremi, arriva fino al femminicidio. Osservare solo i femminicidi e dimenticare il resto vuol dire fare finta che quel puzzle non esista. E invece c'è: è qui, davanti ai nostri occhi. Basta unire i pezzi, che è esattamente ciò che fa Stefania Anarkikka Spanò: mette in fila tanti, troppi episodi che dobbiamo ricordare, uno per uno, mostrandoci quel disegno perverso che ancora troppe persone negano.»