Non c'è editoria libera, senza la Costituzione
Non si ferma la polemica oscena sulla presenza dei fascisti al Salone del Libro di Torino.
Non si ferma e non si risolve, nonostante le (un po’ tardive) prese di posizione di alcuni esponenti delle istituzioni.
Nel rispetto delle posizioni che abbiamo letto in questi giorni, chiediamo a tutti gli operatori che sono nelle condizioni di farlo di associarsi alla nostra forma di protesta, di lasciare vuoto il proprio stand fino a quando sarà prevista la partecipazione dei fascisti.
Dimostriamo al paese che la Costituzione viene prima dei legittimi interessi commerciali di ciascuno di noi.
Senza la Costituzione, senza il rispetto dei suoi valori e senza l’antifascismo non si può immaginare una società libera, non si può immaginare una società in cui l’editoria e la letteratura siano realmente libere.