IL CONFINE INNATURALE
La relazione conflittuale che ha segnato il rapporto, non solo territoriale, fra Ebrei e Palestinesi è avvicinabile solo con uno sguardo storico alle vicende geopolitiche internazionali che hanno da sempre fortemente condizionato il tema, dal mandato britannico alla caduta del muro di Berlino, dalla Guerra dei sei giorni all’attentato alle Torri Gemelle. Fra ingerenze e strumentalizzazioni, si dipana in questo racconto l’intreccio fra la storia del sionismo e la grande questione dei Palestinesi, fino a farli apparire, in occasioni diverse, entrambi come popoli senza terra. Cifra dello scritto è la grande misura con la quale l’autore aiuta a restituire, con una complessa analisi dei contesti, le ragioni – non sempre specchiate – delle parti. La costruzione israeliana di una struttura, muro o barriera, ad oggi ne costituisce un emblema: l’obiettivo della convivenza pacifica è ancora lontano.
Piero S. Graglia, dottore di ricerca in Storia del federalismo e dell’unità europea, è professore di Storia delle relazioni internazionali presso l’Università degli Studi di Milano. Si è dedicato in particolare alla figura di Altiero Spinelli, del quale ha pubblicato la biografia, e ad altri saggi sull’Unione e sulla storia del processo di integrazione europea. Con People ha pubblicato, nel 2019, Il muro. Berlino e gli altri.
















Recensioni
Il libro di Graglia evidenzia come gli Ebrei nella creazione e nel mantenimento del loro Stato non siano mai stati capaci di pensare la pace. Uno dei capitoli si intitola “Guerra è sempre”. Uno dei capisaldi dello Stato di Israele era ed è la maggioranza demografica, oltre al non ritorno dei profughi Palestinesi sulla loro terra, e questo ha portato alla creazione di un muro (barriera di sicurezza per gli Ebrei, muro di apartheid per i Palestinesi) e poi al genocidio attuale.