UN CAPIBARA ENTRA IN UN BAR
Un capibara si ritrova catapultato nel Bar Splash, un luogo qualunque in una qualunque metropoli. Davanti ai suoi occhi sfila la società umana contemporanea. L’animale non giudica, non compete né produce, ma guarda, ascolta e prende appunti. Questo libro è il suo diario: un racconto ironico, malinconico e filosofico che attraversa i sintomi del nostro tempo con la calma di chi ha tutto il tempo del mondo. Ogni capitolo segna un incontro con qualcuno o qualcosa: il lavoro che ci assorbe, le relazioni che si logorano, l’identità come performance, la politica come algoritmo, la fragilità come colpa. Lo sguardo è affettuoso ma lucido, satirico ma non cinico, lento ma inesorabile. Un capibara entra in un bar è un ibrido tra saggio narrativo e diario esistenziale, a metà tra stand-up filosofica e critica culturale. Parla a chi si sente stanco ma non riesce a fermarsi, a chi fatica a reggere la pressione di essere sempre “qualcuno” e a coloro in cerca di compagnia nell’assurdità del presente.
«Forse è questo, alla fine, il vero superpotere del capibara: non convincerti di qualcosa, ma renderti consapevole di ciò che già sapevi e avevi dimenticato. Che esiste un altro ritmo possibile. Che la lentezza non è pigrizia ma saggezza. Che a volte la rivoluzione più radicale è smettere di correre.»
Dalla postfazione di Alberto Guidetti
Gabriele Palumbo è scrittore, sociologo, memer e altre cose che non gli permetterebbero di vivere a Milano, ma ci vive lo stesso. Laureato in Sociologia a Perugia e in Relazioni internazionali a Pisa, ha poi deciso di darsi al marketing digitale. Ha organizzato concerti, collaborato con etichette discografiche e capito che è più bello stare fra il pubblico che nei backstage. Ha pubblicato Ci siamo solo persi di vista. Romanzo in versi (VJ Edizioni 2015) e Ministri. Suoniamo per non lavorare mai (Arcana 2019). Lavora come Marketing Manager, ma sta provando a smettere. Ha collaborato col collettivo Dischirotti e con la rivista Fantastico.esclamativo. Quando i progetti hanno chiuso, ha creato la newsletter (e
podcast) Capibara, che parla di società, politica, meme e altre cose che fanno ridere ma anche riflettere. Ha fatto stand-up e un TEDx – «Sì, ma niente di serio»…














