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Perché la legge sulla caccia che vuole la destra minaccia gli animali, l’ambiente, i cittadini e la Costituzione

Muovendo dal disegno di legge S 1.552, Michele Gualano indaga il tentativo di trasformare la caccia – oggi praticata da meno dell’1 per cento degli italiani – da hobby a strumento di gestione della fauna. Un tema etico ma non solo, poiché apre a un intreccio di poteri e interessi: il ddl rovescia la legge 157 per consegnare la natura a logiche di sfruttamento, a beneficio di un cartello che tiene insieme Coldiretti, industria armiera e associazioni venatorie. Una strategia coltivata negli anni, mediante pressioni politiche e propaganda, che mira a elevare il cacciatore a “sentinella del territorio”, in nome di una non definita tradizione. L’appello di Gualano coincide con quello di associazioni ambientaliste e animaliste: fermare la deregulation venatoria e sostenere, al contrario, la legge di iniziativa popolare per l’abolizione della caccia.

 

«Dietro questo ddl si nasconde una strategia più ampia, che collega la guerra agli animali selvatici alla più generale ostilità della destra contemporanea verso le politiche climatiche e ambientali. Non è un caso che le stesse forze che minimizzano i cambiamenti climatici siano quelle che chiedono la deregulation venatoria. La matrice ideologica è identica: il rifiuto di vincoli esterni alla libertà di sfruttamento economico del territorio, accompagnato dalla convinzione che la natura sia un avversario da dominare piuttosto che un valore da proteggere.»

 

Michele Gualano, giornalista professionista, è dal 2007 direttore generale e capo Ufficio stampa dell’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali).

con i contributi di Carla Rocchi e Massimo Wertmüller

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Valutazione 5 stelle su 5.
Sulla base di 1 recensione
1 recensione
  • Nadia D'Agaro05 ott
    Valutazione 5 stelle su 5.
    La trappola di un ritorno al passato: dalla protezione della fauna come era nella legge n. 157/92, alla sua "gestione" con il disegno di legge s 1.552 che porterà, se approvato, a legittimare il pieno sfruttamento delle risorse faunistiche viste unicamente come fonte di reddito, dal turismo venatorio, agli interessi agroalimentari, alle armi.

    Il turismo venatorio è già cominciato: il figlio di Donald Trump a caccia nella laguna veneta spara alla casarca, specie (finora) protetta. La deriva conservatrice che nega i cambiamenti climatici, che non guarda alle soluzioni di lungo periodo, ma cerca lo sfruttamento immediato delle risorse a scapito delle generazioni future, è tutta in questo disegno di legge a cui gli italiani hanno già risposto con una proposta di legge di iniziativa popolare che invece la caccia la vuole abolire.

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