1943
Che cosa ci fanno un agente speciale inglese, un prete e un alpinista di fama internazionale sulle pendici della stessa montagna? La risposta è semplice: la Resistenza. Sulle rive del lago di Como, ai piedi delle Grigne e del Resegone, tra il 1943 e il 1945 si incrociano le vite di tre persone tanto diverse quanto unite da un medesimo ideale: la libertà. Dick Mallaby, don Giovanni Barbareschi e Riccardo Cassin, più o meno casualmente, intersecano le loro strade all'ombra delle montagne dei milanesi. Rischiano grosso, tra missioni segrete a bordo di improvvisate imbarcazioni, arresti, interrogatori, false identità e militi fascisti sempre all'erta. Nemmeno le giornate della Liberazione saranno felici, a causa della perdita dell'amico fraterno e compagno di cordata di Cassin, Vittorio Ratti. Le loro storie ci insegnano quanto il corso della storia dipenda dalle scelte di ciascuno di noi.
«Di piccole storie abbiamo bisogno ora. Abbiamo bisogno di legarle a volti, nomi e luoghi. Dobbiamo sfogliare quelle fotografie, ripetere quei nomi, tornare in quei luoghi. Sono i luoghi del dolore e della sofferenza, ma sono anche i luoghi che hanno unito le nostre nonne e i nostri nonni in quella battaglia armata e ideale di Resistenza.»
Stefano Catone – Autore ed editore. Tra le sue pubblicazioni #Antifa (Fandango 2018) e, per People, Camminare (2019), Il Presidente (2019) e Abolite quei decreti (2020).
Recensioni
Si comincia nel Luglio 1943, Grandola (Como), con Liliana Segre, suo padre Alberto e lo zio Amedeo. Amedeo era una fascista della prima ora, a differenza del fratello, antifascista. La tessera del fascismo gliela levarono nel 1938, con l'emanazione delle leggi razziali.
E si finisce con l'inverno 1948, Casa Alpina di Motta. Una foto di don Barbareschi con l'SS Eugen Dollmann che il religioso aiutò a salvarsi.
E' un finale amaro, ma prima di dare un giudizio, vi invito a leggere il libro.
In un'epoca in cui sembra che nessuno ricordi (o voglia ricordare e far ricordare) più nulla, trovare il modo di raccontare fatti storici in modo avvincente è non solo intelligente, ma meritorio. Stefano Catone lo fa e lo fa bene, e ci ricorda che la Resistenza venne fatta non da eroi e eroine imbalsamate nella memoria retorica, ma da uomini e donne, a volte molto diversi da loro, che combatterono i nemici e la propria paura perché tutte e tutti fossimo liberi. Un libro interessantissimo.